"L'Abitudine
al Margine"
L'installazione "L'abitudine al margine" presuppone un percorso
conducibile attraverso un duplice sguardo. Due direzioni differenti,
segnate l'una dalla "sicura" curva economica che traccia l'abituale
differenziazione tra gli individui che si muovono entro i rassicuranti
confini economici e sociali e quelli che ne sono fuori, l'altra che
è l'andare degli uomini sempre sul margine, in bilico tra l'inclusione
e l'esclusione dalla società. Le due differenti "indagini
del mondo" non sono opposte, non si presuppongono come alternative
e non si legittimano l'una con l'altra. Al contrario, le differenti
immagini di limite, confine compongono una geografia nuova, ancora incerta,
che tenta di condurre, attraverso piccoli passi, alla ridefinizione
dell'idea stessa di margine e della sua abitudine ora considerata necessaria.
L'obiettivo, allora, è quello di definire un nuovo margine, comunque
necessario, ma più adatto alla reciproca accoglienza; Il grigio
delle fotografie, video, forme e tessuti, utilizzati come tecniche narrative,
si tramuterà in colore nel viaggio ideale della "barca del
dubbio".
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